ETF Spot su ETH: un percorso difficile verso l’accettazione normativa
Il percorso degli ETF su Bitcoin
Gli ETF su Bitcoin sono stati oggetto di discussione per diversi anni. Nel luglio 2023 sono state presentate diverse richieste di ETF Spot su Bitcoin ai sensi della regola 19b-4. Questa regola fa parte del processo utilizzato dalla Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti per esaminare e approvare i nuovi prodotti finanziari. La SEC ha 240 giorni per esaminare queste richieste e prendere una decisione finale.
Entro gennaio 2024, sono state approvate tutte le richieste di ETF Spot su Bitcoin presentate a luglio. Il periodo di approvazione di sei mesi è stato particolarmente rapido e ha segnato un significativo passo in avanti per gli ETF sulle criptovalute nel mercato statunitense. L’approvazione di questi ETF su Bitcoin è stata accolta come un traguardo significativo e ha generato un certo ottimismo in merito a prodotti simili incentrati su altre criptovalute, come Ether.
Le difficoltà degli ETF Spot su Ether
Al contrario, il processo per l’approvazione degli ETF Spot su Ether si sta rivelando molto più impegnativo. La prima serie di richieste di ETF Spot su Ether è stata presentata nel settembre 2023, mentre altre sono seguite a ottobre e novembre dello stesso anno. L’ultimo gruppo di richieste è stato presentato nel primo trimestre del 2024. Nonostante la raffica di attività degli ultimi otto mesi, con l’avvicinarsi della scadenza finale per la prima serie di richieste nel maggio 2024 la SEC non aveva ancora dato indicazioni in merito a un’imminente approvazione.
Fonte: James Seyffart
A soli due giorni da questa scadenza cruciale, cinque potenziali emittenti di ETF su Ether hanno ricevuto un riscontro dell’ultimo minuto da parte della SEC e hanno presentato delle modifiche al documento 19b-4. Tra questi emittenti figurano importanti gestori patrimoniali come Fidelity, VanEck, Franklin Templeton, oltre alle richieste congiunte di Galaxy e Invesco, e di ARK Invest e 21Shares.
Uno dei principali ostacoli per le richieste di ETF su Ether sono state le preoccupazioni della SEC riguardo alle disposizioni per lo staking di ETH. Lo staking è un processo in cui gli holder (i possessori) di criptovalute possono guadagnare delle ricompense tenendo bloccate le proprie monete per contribuire alla sicurezza della rete. Questa pratica, comune sulla rete Ethereum, pone la SEC di fronte a delle sfide normative che non è disposta a ignorare senza un’attenta considerazione.
Nei loro documenti modificati, Fidelity, Franklin Templeton e ARK 21Shares hanno deciso di rimuovere le disposizioni relative allo staking di Ether dalle loro richieste. Questa mossa è stata probabilmente un tentativo di dissipare le preoccupazioni della SEC e di aumentare le possibilità di approvazione. Tuttavia, nonostante i cambiamenti introdotti, l’incertezza che aleggia intorno agli ETF su Ether rimane elevata.
Perché gli ETF su ETH devono superare più ostacoli di approvazione rispetto agli ETF su BTC
Ci sono diversi motivi per cui il processo di approvazione degli ETF Spot su ETH sembra essere più impegnativo rispetto a quello degli ETF Spot su BTC. Queste ragioni derivano dalle differenze tra le due criptovalute, le loro reti e il panorama normativo.
1. Staking di ETH
Una sfida importante specifica per gli ETF su Ether è la questione dello staking di Ether. Lo staking consiste nel bloccare una certa quantità di Ether per aiutare a mantenere la sicurezza e le operazioni della rete, in cambio di ricompense. Questo processo è una parte fondamentale del meccanismo di consenso Proof-of-Stake di Ethereum, che si differenzia dal sistema Proof-of-Work di Bitcoin. La SEC ha espresso preoccupazione per lo staking, in quanto introduce ulteriori complessità normative e operative. Queste preoccupazioni hanno portato gli emittenti a modificare le loro richieste per escludere le disposizioni di staking, nel tentativo di fugare le remore della SEC.
2. Complessità della rete Ethereum
Ethereum opera sulla base di una tecnologia più complessa rispetto a Bitcoin. Mentre Bitcoin ha principalmente una funzione di valuta digitale e riserva di valore, Ethereum è una piattaforma decentralizzata che supporta smart contract e applicazioni decentralizzate. Questa maggiore complessità introduce ulteriori variabili e rischi potenziali di cui la SEC deve tenere conto.
Inoltre, con la transizione della rete da un meccanismo di consenso Proof-of-Work a un meccanismo Proof-of-Stake, la SEC ha condotto un’indagine per stabilire se ETH possa essere considerato un prodotto finanziario (una security). Se ETH dovesse essere classificato come security dalla SEC, l’autorità di regolamentazione potrebbe respingere le richieste di ETF Spot su ETH. L’eventuale classificazione di ETH come security introdurrebbe ulteriori livelli di complessità normativa e incertezza, che andrebbero a complicare ulteriormente il processo di approvazione dei prodotti finanziari basati su ETH.
3. Familiarità con la normativa
Bitcoin esiste dal 2009 ed è la prima e più diffusa criptovaluta. Nel corso degli anni, le autorità di regolamentazione hanno acquisito familiarità con Bitcoin, i suoi rischi e le sue dinamiche di mercato. Questa familiarità ha probabilmente contribuito a un processo di approvazione più rapido e sicuro degli ETF su Bitcoin. Al contrario, lanciato nel 2015, Ethereum è più recente e opera in modo diverso. Le autorità di regolamentazione, pertanto, hanno meno confidenza e si mostrano più caute nell’approvare i prodotti finanziari correlati.
4. Preoccupazioni relative alla manipolazione del mercato
La SEC si è sempre preoccupata del possibile rischio di manipolazione del mercato delle criptovalute. Sebbene queste preoccupazioni valgano sia per Bitcoin che per Ether, i più numerosi casi d’uso e ambienti di trading di Ethereum potrebbero aumentare il rischio percepito. L’ecosistema di Ethereum comprende varie applicazioni della finanza decentralizzata e token sviluppati sulla sua rete, che possono introdurre ulteriori livelli di complessità del mercato e rischi di manipolazione che la SEC è tenuta a valutare con attenzione.
Inoltre, i creatori di Bitcoin sono rimasti anonimi, conosciuti solo con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto. L’anonimato potrebbe ridurre i timori di un’interferenza diretta da parte di individui o entità conosciute. Al contrario, Ethereum ed ETH sono stati creati e vengono continuamente sviluppati da persone note, tra cui Vitalik Buterin e altre figure chiave. Questa visibilità e associazione con persone concrete potrebbe aumentare le preoccupazioni della SEC in merito a potenziali manipolazioni o interferenze, in quanto le loro attività potrebbero avere un impatto sulle dinamiche di mercato di ETH.
5. Diverse tempistiche delle richieste
Anche le tempistiche e le modalità di presentazione delle richieste per gli ETF hanno un ruolo importante. Le richieste di ETF Spot su BTC sono state per lo più presentate insieme nel luglio 2023, consentendo alla SEC di esaminarle con un approccio coordinato. Questo processo semplificato potrebbe aver facilitato una decisione più rapida. Invece, le richieste di ETF Spot su ETH sono state sparpagliate su un arco temporale di diversi mesi, dal settembre 2023 all’inizio del 2024. Questo schema di presentazione potrebbe aver complicato il processo di revisione, contribuendo a generare ritardi e un periodo di incertezza prolungato.
Inoltre, la SEC potrebbe prendere in considerazione una strategia di approvazione simultanea di più richieste di ETF Spot su ETH, per evitare i vantaggi dei primi arrivati e garantire l’equità. Questo approccio è stato adottato con gli ETF Spot su BTC, in cui le approvazioni sono state concesse contemporaneamente per evitare che una singola entità dominasse il mercato in anticipo. Coordinando i tempi di approvazione degli ETF Spot su ETH, la SEC mira a mantenere condizioni di parità e a promuovere un ambiente di mercato competitivo.
Il futuro degli ETF Spot su ETH
Nonostante i vari ostacoli, il percorso verso l’approvazione degli ETF Spot su Ethereum ha fatto registrare progressi significativi nell’ultimo periodo. L’ETF Spot su ETH proposto da VanEck è stato listato sul sito web della Depository Trust and Clearing Corporation (DTCC), compiendo un passo fondamentale nel processo di preparazione. Tuttavia, è importante notare che questo listing non sottintende uno stato di lancio completo, ma indica piuttosto una disponibilità in attesa dell’approvazione normativa da parte della SEC.
Diverse aziende di spicco si sono espresse in merito alla possibile approvazione degli ETF Spot su ETH e sul suo impatto sulla traiettoria del prezzo di Ethereum. Coinbase ha dichiarato che gli ETF Spot su ETH hanno il 30%-40% di possibilità di essere approvati entro la fine del mese. Gli analisti di Bloomberg ETF hanno corretto le loro stime della probabilità di approvazione dal 25% al 75% , citando voci interne alla SEC che indicherebbero una posizione più favorevole. Standard Chartered ritiene che, se la SEC approverà gli ETF su ETH, i prezzi di ETH e BTC aumenteranno, ed ETH potrebbe raggiungere gli $ 8.000 entro la fine dell’anno .
Sullo sfondo di questi sviluppi e pronostici, il prezzo di ETH ha superato i $3.800, riflettendo l’ottimismo degli investitori per l’eventuale approvazione degli ETF Spot su Ethereum. Questo aumento equivale a un balzo del 22% in sole 24 ore, alimentato dalle voci di imminenti lanci di ETF.
Fonte: Bitget
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